La Pizza. Il piatto preferito di molti Italiani



La Pizza. Il piatto preferito di molti Italiani

By Sonia Marchini (www.dietistasoniamarchini.it/)

LA PIZZA. IL PIATTO PREFERITO DI MOLTI ITALIANI
Il termine pizza sembra essere uno dei sostantivi italiani più conosciuti al mondo. Ma da cosa deriva tanta celebrità?
Questo termine ha origine molto probabilmente da pinsa, dal verbo latino pinsere, che significa schiacciare, macinare, pestare. La pizza è il piatto preferito di molti italiani, e non solo, e fa parte della cucina tradizionale del nostro paese. Sembra essere nata nelle case napoletane utilizzando prodotti facilmente reperibili e di basso costo (farina, olio, lievito e sale).
La sua origine precisa è dubbia, ma possiamo dire che in quasi tutte le più antiche civiltà mediterranee veniva prodotto un piatto tipico formato da un disco di pasta cotta su cui venivano inseriti diversi alimenti. Quello che più le assomiglia, e che probabilmente rappresenta l’antenato della pizza come la conosciamo noi oggi, è la focaccia fatta con farina di farro risalente all’epoca romana. Con il passare del tempo nel Sud Italia continuò ad essere prodotta e consumata la schiacciata di farina di frumento, fino al 1600. In quegli anni si cercò di rendere più appetibile la schiacciata di pane, farcendola con altri alimenti. Così nacquero le prime “pizze” cotte nei forni a legna e condite con aglio, strutto e sale grosso, oppure con caciocavallo e basilico.
L’introduzione del pomodoro si ebbe solo dopo la scoperta dell’America, quando cominciò ad essere usato nelle cucine come salsa condita con sale e basilico. Precisamente il pomodoro venne aggiunto alla farcitura della pizza intorno alla seconda metà del 1700 all’interno del Regno di Napoli. Nacque così la pizza al pomodoro, che nel corso del 1800 venne portata anche in America assieme ai flussi emigratori.
Probabilmente fu proprio la sua nascita in questo periodo, in corrispondenza dell’unificazione del Regno d’Italia in cui c’era un forte tasso di emigrazione, e la sua semplicità che nel tempo resero la pizza conosciuta in tutto il mondo.
In quegli anni nacque anche la versione della pizza con l’aggiunta di mozzarella. Un pizzaiolo napoletano preparò la famosa pizza margherita ispirandosi al tricolore italiano con pomodoro, mozzarella e basilico in onore della regina Margherita, moglie di Umberto I re d'Italia, da cui prese il nome.
A partire dalla prima metà del 1800 idearono le prime ricette della pizza napoletana com’è conosciuta oggi e da allora le tipologie di pizza preparate e consumate sono diventate un’infinità.
Il fatto che la pizza stesse popolando le cucine in diverse parti del mondo rese necessario regolamentare la produzione della vera pizza napoletana. Perciò nel 1984 vennero riuniti i più importanti e rinomati pizzaioli dell'epoca, per sintetizzare le regole fondamentali di produzione e riconoscere una Vera Pizza Napoletana oltre che differenziarla dalle tante altre varianti esistenti.
Dal 2010 la pizza napoletana è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dell'Unione Europea. Da quel momento chiunque voglia utilizzare la denominazione di Verace Pizza Napoletana e il rispettivo marchio di STG deve rispettare il Disciplinare di produzione, utilizzando i prodotti e le modalità di realizzazione indicati. Questa denominazione è riservata a due tipi di pizza, la marinara (farcita con pomodoro, olio, origano e aglio) e la margherita (arricchita con pomodoro, olio, mozzarella o fior di latte, formaggio grattugiato e basilico).
Secondo questo disciplinare l'aspetto finale della vera pizza napoletana in seguito alla cottura nel forno a legna deve presentarsi:
  1. tondeggiante, con un diametro di circa 30-35 cm;
  2. con il bordo rialzato, gonfio e privo di bruciature;
  3. con un impasto morbido ed elastico.
Infine nel 2017 “l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata dichiarata dall'UNESCO come parte del patrimonio culturale dell’umanità, “perché l’arte del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che la produzione della pizza possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo”.
Ad oggi con il termine pizza non si fa più solo riferimento alla classica versione napoletana, tonda condita con pomodoro e mozzarella oppure alla marinara, morbida e con il cornicione alto. La sua diffusione in quasi tutto il mondo ha fatto si che ne siano state create innumerevoli versioni. Solo l’Italia vanta un numero considerevole di tipi di pizza differenti. Basti pensare alla versione romana (sottile, croccante e con il cornicione pressoché inesistente), alla pizza gourmet (servita in triangolini e dagli ingredienti ricercati) o al taglio (che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni), che sono solo alcune delle varianti di pizza che si possono trovare in tutta Italia.
In ogni caso ognuno ha le sue preferenze e sceglie quella che rispecchia maggiormente i suoi gusti. Ma che mondo sarebbe senza pizza?

By Sonia Marchini (www.dietistasoniamarchini.it/)


 

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